La Nutrizionista è un Operatore sanitario in possesso di una Laurea Magistrale (3+2 anni) in Biologia abilitato all’esercizio della professione ed iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi (www.onb.it). L’iscrizione all’Ordine conferisce al Biologo il titolo giuridico per svolgere la professione. La laurea in biologia permette al biologo nutrizionista, vista la natura dei suoi studi, di avere grande padronanza, oltre che delle patologie e dei risvolti che queste hanno sull’organismo, anche e soprattutto dei meccanismi genetici e cellulari che regolano il corretto stato di salute dell’organismo. Il Biologo è l’unico professionista, a favore del quale esistono precise norme di rango legislativo, che riconoscono la sua competenza a valutare i bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo ed a prescrivere le conseguenti diete. Pertanto Il Biologo Nutrizionista può operare in totale autonomia.
Ruolo
Il ruolo del Biologo Nutrizionista è quello di dare al paziente:
Ciò non significa soltanto dimagrire, ma raggiungere un’armonia con il cibo, che permetta di gestire al meglio le proprie attività. Perché una sana alimentazione significa stile di vita più salutare.
Il Biologo nutrizionista e la legge
La competenza del Biologo a prescrivere diete è espressamente riconosciuta dalle seguenti Leggi e Decreti Ministeriali:
La legge istitutiva, il DM del Ministero di Grazia e Giustizia e il DPR 328/2001 abilitano il Biologo a:
Il Biologo Nutrizionista è tenuto a rispettare i limiti che la Legge gli impone e cioè:
1. non effettuare diagnosi;
2. non prescrivere analisi;
3. non prescrivere farmaci.
a) 24.5.1967, n. 396 dove nell’art. 3 afferma testualmente che formano oggetto della professione di Biologo le attività di “valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo”;
b) M n. 362/93 stabilisce le attività (ed i relativi onorari) possibili ai Biologi e cioè fra le altre:”diete per collettività e diete individuali in accertate condizioni fisiologiche”. Sarebbe veramente strano che si fissino per legge gli onorari di attività illegali;
c) Parere del Consiglio Superiore di Sanità del 15 Dicembre 2009;
d) Parere del Consiglio Superiore di Sanità del 12 Aprile 2011.